Lo screening colorettale

Dati di attività dal 2019 al 2022

Nel 2022 l’attività dei programmi di screening colorettale ha subito un lieve incremento rispetto all’anno precedente, che già spiccava per gli elevati volumi di inviti estesi alla popolazione per recuperare il ritardo legato alla pandemia di COVID-19. Il numero di persone invitate dai programmi nel 2022 ammonta a oltre 7 milioni e mezzo, un valore superiore sia a quello registrato nel 2021 sia a quelli degli anni precedenti la pandemia. L’adesione all’invito, pari al 34,1%, risulta ancora inferiore rispetto ai valori pre-pandemici (Tabella 1).

Come illustra la Tabella 1, nel 2022 sono state esaminate oltre 2.500.000 persone, sostanzialmente in linea con il numero di esaminati nell’anno precedente e nel periodo pre-pandemico.

Tabella 1. Programmi con ricerca del sangue occulto fecale. Risultati principali 2019-2022.

Nella Figura 1 è riportata l’adesione all’invito per sesso e per età. Come evidenziato anche negli anni precedenti, tale valore è risultato superiore nelle donne rispetto agli uomini in tutte le fasce d’età.

Figura 1. Programmi con ricerca del sangue occulto fecale. Adesione per età e sesso nel 2022.

In Tabella 2 sono riportati i principali indicatori di performance nelle tre macroaree geografiche del Nord, Centro e Sud-Isole dal 2019 al 2022. Se si considera l’indicatore di adesione, è necessario sottolineare che il dato nazionale si compone in realtà di valori estremamente eterogenei che caratterizzano le macro-aree geografiche. Come riporta la Tabella 2, infatti, l’adesione all’invito è risultata maggiore al Nord (45,3%), intermedia al Centro (27,1%) e più bassa al Sud (19,5%). Omogenea è invece la tendenza: infatti in tutte le macroaree l’adesione all’invito mostra una ripresa dopo la flessione nel 2020, senza però riportarsi sui valori pre-pandemici. Per quanto riguarda la diffusione dei programmi e l’adesione da parte della popolazione nel Sud-Isole, va notato che il numero di persone esaminate nel 2022 ha superato i valori registrati nel 2019 e indica un importante miglioramento della copertura dopo la marcata riduzione che si è verificata durante gli anni della pandemia.

Rispetto al dato del 2020 e del 2021, nel 2022 risulta in lieve miglioramento la percentuale di aderenti alla colonscopia tra le persone positive al test per la ricerca del sangue occulto fecale (Tabella 1). Poiché con un test positivo il rischio di carcinoma o adenoma avanzato (che possiede una più elevata probabilità di evoluzione verso la malignità) è molto alto (dal 25 al 30%) è essenziale sviluppare strategie efficaci di comunicazione del rischio, per garantire livelli elevati di adesione all’approfondimento.

I tassi di identificazione dei carcinomi e degli adenomi avanzati nelle diverse macroaree non mostrano un preciso andamento nel tempo. Va ricordato che diversi fattori influiscono sui risultati degli ultimi anni: accanto al fatto che è via via maggiore la proporzione degli esaminati che in passato avevano già aderito allo screening (una popolazione con una prevalenza di lesioni inferiore rispetto ai soggetti al primo episodio di screening), la pandemia ha influito negativamente anche sull’adesione alla colonscopia di approfondimento, particolarmente nelle regioni del Centro e Sud, con un riflesso negativo sul tasso di lesioni identificate negli anni della pandemia. D’altro canto, in situazioni di bassa adesione non si possono escludere fenomeni di auto selezione di aderenti a maggior rischio di malattia. Infine, è da considerare anche la difficoltà di recupero delle informazioni relative alla casistica. Come riportato in Tabella 1, la resezione endoscopica è stata risolutiva in poco meno del 15% delle persone con carcinoma, con un evidente impatto sulla qualità di vita.

Tabella 2. Risultati dei programmi con ricerca del sangue occulto fecale per macroarea. Età 50-69 anni. Periodo 2019-2022.

 

La Tabella 3 riporta i principali indicatori di performance nelle tre macroaree geografiche del Nord, Centro e Sud-Isole dal 2018 al 2021. In tutte le macro aree l’adesione all’invito mostra una ripresa dopo la flessione nel 2020, senza però riportarsi sui valori pre-pandemici. È da sottolineare il ritardo al Sud-Isole per quanto riguarda la diffusione dei programmi e l’adesione da parte della popolazione. Il numero di persone esaminate nel 2021 non si è ancora riportato sui valori registrati nel 2019 e il dato testimonia una copertura ancora limitata della popolazione di questa macroarea. I tassi di identificazione dei carcinomi e degli adenomi avanzati nelle diverse macroaree non mostrano un preciso andamento nel tempo. Va ricordato che diversi fattori influiscono sui risultati degli ultimi anni: accanto al fatto che è via via maggiore la proporzione degli esaminati che in passato avevano già aderito allo screening (una popolazione con una prevalenza di lesioni inferiore rispetto ai soggetti al primo episodio di screening), la pandemia ha influito negativamente anche sull’adesione alla colonscopia di approfondimento, particolarmente nelle regioni del Centro e Sud, con un riflesso negativo sul tasso di lesioni identificate negli esaminati. D’altro canto, in situazioni di bassa adesione non si possono escludere fenomeni di auto selezione di aderenti a maggior rischio di malattia. Infine, è da considerare anche la difficoltà di recupero delle informazioni relative alla casistica.

Tabella 3. Tempo di attesa per la colonscopia dei programmi con ricerca del sangue occulto fecale. Periodo 2019-2022.

La proposta di screening nei soggetti con più di 70 anni

Sia le Raccomandazioni del Consiglio d’Europa del 2003 sia quelle più recenti del 2022 e le Linee guida ministeriali indicano come target per i programmi di screening colorettale la fascia di età compresa tra i 50 e i 74 anni. L’estensione dello screening ai 70-74enni viene indicata anche nel Piano nazionale prevenzione 2020-2025. Nella maggior parte delle regioni italiane, tuttavia, la fascia oggetto della proposta di screening si limita ai 50-69enni, anche se non mancano i programmi in cui la proposta si rivolge anche a soggetti di età superiore.

Anche questa attività ha risentito degli effetti della pandemia da Covid-19. Infatti rispetto al 2019, quando erano stati invitati 430.748 soggetti, si è osservata nel 2020 una riduzione importante, seguita da una ripresa nel 2021 che è proseguita nel 2022 con oltre 580.000 invitati (pari al 7,6% del volume complessivo degli inviti a livello nazionale). La maggior parte dell’attività sui soggetti con più di 70 anni è stata svolta in Lombardia (248.640 invitati, pari al 43% del totale nazionale) e nel Lazio (141.644, 24%) e in Campania (109.820, 19%). Altre Regioni che hanno invitato soggetti in questa fascia d’età sono Umbria (22.997, 4%), Friuli Venezia Giulia (18.756, 3%) e Toscana (13.562, 2%).

Complessivamente l’adesione corretta all’invito tra gli ultra70enni è stata del 36,0% (201.313 soggetti). Nei 28.733 soggetti al primo episodio di screening la positività al sangue occulto è stata del 10,2%, il tasso di identificazione di carcinoma e del 3,9 per 1.000 e il tasso di adenomi avanzati dell’11,9% per 1.000. Nei 172.580 soggetti a un episodio di screening successivo al primo, la positività al sangue occulto è stata del 6,4%, mentre i tassi di identificazione sono stati rispettivamente pari a 1,8 e 6,3 per 1.000 per carcinomi e adenomi avanzati. Complessivamente sono stati diagnosticati 308 carcinomi e 1.104 adenomi avanzati.

Rettosigmoidoscopia: la prevenzione a intervalli lunghi

I nove programmi di screening colorettale del Piemonte prevedono l’esecuzione della rettosigmoidoscopia come test di screening per i residenti di 58 anni di età. Dopo la flessione degli inviti registrata nel 2020, si è osservata una ripresa nel 2021 e un marcato aumento nel 2022, con 66.143 soggetti invitati, un valore che si attesta ai livelli registrati prima della pandemia (Tabella 4).

Gli esaminati sono stati 12.038, con un’adesione del18,1%, in lieve flessione rispetto al 2021 e al periodo pre-pandemico. In caso di mancata adesione alla rettosigmoidoscopia, è previsto un invito a sottoporsi al test per la ricerca del sangue occulto fecale. Nel 2022 tale proposta ha portato a un incremento di adesione da parte della popolazione target, con un valore cumulativo del 28,8%.

La quota di inviti ad approfondimento (10,6% nel 2022) si pone stabilmente su livelli superiori allo standard di riferimento. Nel 2022 in meno della metà dei casi il richiamo era dovuto alla presenza di adenomi avanzati, che costituiscono la categoria diagnostica per cui è documentato un aumento sostanziale del rischio di lesioni avanzate nel colon prossimale.

Gli altri indicatori sono in linea con gli standard; in particolare va evidenziato il tasso di identificazione degli adenomi (44,2 per 1.000 esaminati), che è circa otto volte maggiore rispetto ai programmi con sangue occulto, a indicare l’elevato potenziale di prevenzione di questa strategia di screening.

Tabella 4. Programmi con rettosigmoidoscopia. Risultati principali. Periodo 2019 al 2022.

L’andamento nella popolazione migrante

Si riporta di seguito un approfondimento sui volumi di attività che hanno interessato la popolazione proveniente da paesi a forte pressione migratoria (Pfpm). I dati derivano da una survey ad hoc che per l’anno 2022 è stata facoltativa, per cui il dato a livello nazionale risulta parziale, seppure molte Regioni abbiano fornito dati in merito (66 programmi su 109).

Complessivamente gli inviti a persone provenienti da Pfpm sono stati 273.474, pari al 7,1% del totale degli inviti dei programmi che hanno fornito questi dati (Tabella 5). Nel Nord tale valore è più elevato (11,6%) rispetto alle Regioni del Centro (6,2%) e del Sud-Isole (3,5%).

L’adesione nella popolazione Pfpm ammonta al 23,5% (dato nazionale), con 58.196 rispondenti. L’adesione complessiva nei programmi che hanno risposto alla survey è stata del 28,1%, ma sale al 28,4% se si considerano solo i soggetti provenienti da paesi a sviluppo avanzato (PSA). Dall’analisi per macroarea, emerge come l’adesione tra persone Pfpm risulti sostanzialmente sovrapponibile al Nord e al Centro (26,2% e 25,7%, rispettivamente), mentre è molto più bassa nelle Regioni del Sud (8,7%). Tuttavia, è interessante notare come nelle Regioni del Centro, la differenza nel dato di adesione tra popolazione Psa e Pfpm sia molto sfumata, diversamente da quanto riscontrato al Nord e al Sud (Tabella 5 e Figura 2).

Tabella 5. Screening con Pap test. Principali indicatori per area geografica. Periodo 2019-2022.

Nella popolazione Pfpm, la partecipazione allo screening risulta stabilmente più alta nelle donne (26,3%) rispetto agli uomini (19,4%). I valori di adesione per sesso sono in linea con quelli osservati nel totale degli invitati, con un valore di adesione allineato al Nord e al Centro e nettamente più basso al Sud (Figura 3).

Figura 2. Programmi con ricerca del sangue occulto fecale. Adesione per età e sesso nel 2022.

Figura 3. Adesione allo screening colorettale nella popolazione Pfpm e Psa per macroarea geografica - Anno 2022.