Paola Mantellini - Osservatorio Nazionale Screening
Per il 2025 l’Europa ha posto un obiettivo sfidante: gli Stati Membri sono infatti chiamati a garantire l’offerta di screening organizzato per il tumore della mammella, della cervice uterina e del colon‐retto al 90% dei cittadini europei aventi diritto. In questo senso, il 2022 fa ben sperare per il nostro paese. Infatti, relativamente alla estensione, si
osserva una sostanziale stabilità, seppur con delle differenze, nelle Regioni del Nord e del Centro che sembrano non mostrare flessioni al di sotto del 90%, ma che anzi se ne mantengono sempre ben al di sopra in tutti e tre i programmi. Accanto a questa stabilità, si osserva una importantissima progressione della macroarea Sud e Isole con aumenti percentuali rilevanti. In estrema sintesi, per il Sud e le Isole, il 2022 rappresenta un momento di rinascita e di grande vitalità. Se nel 2023 e nel 2024 la tendenza in termini di stabilità per le Regioni delle macroaree Nord e Centro e di ulteriore progressione per il Sud e le Isole si confermerà, potremmo pensare davvero di poter raggiungere il traguardo europeo. Non tutto però è rose e fiori: i dati PASSI confermano ancora l’esistenza di diseguaglianze importanti non solo in termini di gradiente Nord‐Sud, ma anche, come sempre, in termini di livelli di istruzione, socio‐economici e di paese di provenienza. Per poter quindi rispondere adeguatamente, ai programmi di screening si offrono, in questo particolare periodo, delle opportunità da non perdere. In particolare per la macroarea Sud e Isole è da tenere in seria considerazione il Piano Nazionale Equità per la Salute 2021‐2027 che, avvalendosi del Fondo Sociale Europeo (FSE) e del Fondo Europeo per lo sviluppo regionale (FESR) ha la possibilità di effettuare interventi di potenziamento strutturale e organizzativo in ambito di screening con particolare attenzione a quelle categorie di persone che si trovano in condizioni di svantaggio e di particolare vulnerabilità. Per tutte le Regioni il riferimento al Piano Oncologico Nazionale 2023‐2027 deve essere costante in quanto in esso, in sinergia con il Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025, sono contenuti tutti gli indirizzi e delineate tutte le linee di intervento per rafforzare i programmi di screening.
Il potenziamento degli screening non può non beneficiare della nuova visione della medicina territoriale, al momento ancora francamente un po' indefinita, e degli sviluppi tecnologici supportati dal PNRR. Relativamente a questi due ambiti, la voce dei programmi di screening deve farsi sentire forte e chiara e massimo deve essere l’impegno speso dai programmi stessi in associazione con tutti gli stakeholder coinvolti. In particolare per quanto riguarda l’innovazione tecnologica, deve essere operato un salto di qualità di grande rilevanza non solo in termini di supporti tecnici e strutturali adeguati (sistemi informativi, sistemi software, sistemi di intelligenza artificiale), ma soprattutto e specialmente in termini di visione. In questo senso è quindi necessaria una maggiore conoscenza e consapevolezza del mondo che cambia da parte degli operatori dello screening e da parte delle imprese che dovranno rivedere il senso della propria responsabilità sociale.
A supporto di tutto questo, il corrente anno segna l’inizio dell’Azione Congiunta Europea sulla Implementazione degli Screening, il cui acronimo è EUCanScreen, che vuole abbracciare tutte le tematiche sopra affrontate in una logica di qualità, appropriatezza, equità e uniformità. Durante i prossimi quattro anni di vigenza di EUCanScreen, i programmi di screening italiani potranno dare, grazie alle esperienze maturate e ai modelli organizzativi sperimentati, un contributo fattivo a beneficio di tutta la comunità e al tempo stesso declinare al proprio contesto le esperienze europee in particolare in tema di mitigazione delle diseguaglianze.
Certamente l’adozione di percorsi più appropriati, più efficienti e più aderenti ai bisogni dei cittadini ai quali fa riferimento l’Azione Congiunta, quali ad esempio i modelli di screening personalizzato, pongono grandi sfide anche dal punto di vista delle scelte di priorità. In sostanza, specie nell’attuale congiuntura economica, si pone per tutti, decisori politici in primis, l’adozione di un nuovo paradigma di pensiero che dalla imprescindibile scelta delle priorità porti a una visione rinnovata della collaborazione e della comunicazione tra istituzioni e cittadini.
Lo stato degli screening nel 2022
Di seguito i numeri assoluti considerando tutti gli screening e tutte le fasce di età: più di 14 milioni di inviti (14.531.957) e oltre 5 milioni e mezzo di test eseguiti (5.805.528) evidenziano un trend in crescita che si colloca ormai stabilmente ai livelli pre-pandemici.
Come ogni anno, concorre al presente rapporto anche l’aggiornamento dei dati Passi. È opportuno ricordare che l’indagine quantitativa Ons e l’intervista telefonica campionaria Passi sono metodi differenti di indagine: in linea generale la survey Ons tende a sottostimare la reale copertura dei programmi organizzati, mentre la survey Passi tende a sovrastimarla. Questi due approcci, insieme, descrivono compiutamente la situazione reale dei programmi di screening, spaziando dalla valutazione delle performance di processo e di esito all'analisi dei differenziali demografici e socioeconomici.
Di seguito l’estensione degli inviti fra il 2011 e il 2022, sia complessiva sia suddivisa per macroaree. Per estensione degli inviti intendiamo la percentuale di persone della popolazione target annuale invitata nell’anno in questione.
Screening mammografico
La Figura 1 riporta i dati dell’estensione effettiva nella fascia di età 50-69 fra il 2011-2022 in Italia e nelle tre macroaree. L’indicatore di copertura nel 2022, pari all’87%, supera i risultati raggiunti lo scorso anno (86%), allineandosi di fatto ai valori del 2019 (88%) con 3.637.962 donne invitate. La macroarea Sud e Isole, in particolare, ha registrato un importante incremento nel valore dell’indicatore passando dal 58% al 72%, confermando la ripresa evidenziata lo scorso anno e raggiungendo il valore più alto dell’ultimo decennio. La macroarea Centro, che nel 2020 aveva espresso le migliori performance (87%), registra anche nel 2022 un ottimo risultato (94%) evidenziando tuttavia una flessione rispetto allo scorso anno (99%). Analogo è l’andamento della macroarea Nord che si attesta al 95% dopo il 101% del 2021.
Screening cervicale
La Figura 2 riporta l’andamento della copertura degli inviti per lo screening cervicale. Nel 2022 sono state invitate allo screening cervicale con Pap test o Hpv test quasi 4 milioni (3.829.577) di donne di età compresa tra i 25 ed i 64 anni. L’estensione degli inviti è risultata pari al101% con un importante recupero sia rispetto al 2021 (88%) che al 2020 (65%) superando di fatto i valori pre-pandemici (89% nel 2019). Come nell’anno precedente si è tenuto conto del diverso intervallo previsto per il test Hpv (5 anni) rispetto al Pap test (3 anni).
Rispetto al 2021, come per il programma di screening mammografico, la macroarea Sud ed Isole ha evidenziato un buon recupero (circa 26 punti percentuali) raggiungendo una copertura del 95% (69%nel 2021) e superando così il dato 2019 (83%). La macroarea Nord registra un incremento dell’indicatore passando dall'85% del 2021 al 96% nel 2022, mentre la macroarea Centro, che già nel 2021 aveva effettuato un sostanziale recupero dei ritardi (129%), si attesta al 122% in diminuzione rispetto allo scorso anno.
Screening Colorettale
Nel 2022 sono stati invitati oltre 7 milioni di cittadini (7.064.418) di età compresa tra i 50 e i 69 anni a eseguire il test per la ricerca del sangue occulto (Sof) e 66.143 soggetti di 58 anni a eseguire la rettosigmoidoscopia come test di screening. Lo screening colorettale, infatti, prevede in quasi tutta Italia la ricerca del sangue occulto nelle feci, mentre il Piemonte, fino al 2022, la popolazione è stata invitata a eseguire la rettosigmoidoscopia una volta nella vita a 58 anni di età e la ricerca del sangue occulto per coloro che non accettavano l’esame endoscopico.
La Figura 3 riporta l’andamento della copertura dei 50-69enni dal 2011 al 2022 complessivamente e per le tre macroaree. Il valore di estensione registrato in Italia nel 2022 è risultato pari al 84%, superiore di 7 punti percentuali rispetto al 2021 e più alto anche dei valori registrati negli anni precedenti la pandemia. Le macroaree Nord e Centro registrano valori di copertura pari a 92% e 102% rispettivamente, stabili rispetto allo scorso anno, mentre la macroarea Sud e Isole sia attesta al 62% incrementando 18 punti percentuali rispetto al 2021 confermando così l’andamento evidenziato nell’analisi degli altri due screening.