È stato pubblicato “il contributo della Rete della sicurezza delle cure e del rischio sanitario per la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19”, a cura della Sub Area Rischio Clinico della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.
Come sottolinea Sara Albolino, Responsabile alla gestione del rischio clinico della Regione Toscana, i Centri di gestione del rischio clinico fungono da cerniera fra le istanze e le direttive presentate a livello centrale, Regionale, e la loro messa in opera a più livelli, all’interno delle aziende sanitarie e ospedaliere. Forniscono quindi supporto rispetto a tutta l’attività di comunicazione verso i cittadini e verso le strutture sanitarie, con la messa a punto di strumenti di formazione, informazione e organizzazione per gli operatori nella gestione dell’emergenza.
Per i Centri screening, che fra gli altri stanno subendo l’impatto della riorganizzazione dei servizi sanitari legata all’emergenza da Covid-19, lo sforzo dei Centri di gestione del rischio clinico può essere un utile punto di riferimento e supporto in questa fase complessa.
Il documento illustra quale può essere il contributo dei Centri di gestione del rischio clinico in questo frangente. Accanto all’attività di comunicazione e formazione, possono infatti avvalersi di strumenti di segnalazione, analisi e individuazione del pericolo rispetto ad accadimenti correlati alla sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari, e proporre programmi per la diffusione delle buone pratiche legate all’Infection control.
In particolare, come spiega ancora Albolino, le iniziative di gestione del rischio sono finalizzate alla gestione della crisi in senso ampio, in cui sono fondamentali aspetti come la valutazione del rischio e i processi di comunicazione con operatori e cittadini, alla gestione dei singoli casi in ottica reattiva, e all’analisi proattiva del rischio, in cui vengano definiti i possibili scenari di sviluppo dell’emergenza e si pianifichino azioni mirate da mettere in campo tempestivamente.
Il supporto di procedure di comunicazione, analisi e monitoraggio del rischio può essere utile tanto per gestire la fase critica per riprendere le redini dei programmi una volta che l’emergenza sarà conclusa.
Di Redazione
17 marzo 2020