2022
- Pubblicati a dicembre 2022 le Linee guida per la rendicontazione sociale negli screening oncologici e il bilancio sociale dello screening mammografico:
1. Linee guida rendicontazione sociale. Screening oncologico organizzato
2. Bilancio sociale. Programma Ccm 2019. Programma di screening mammografico.
- Adolopment delle Linee guida europee per lo screening mammografico
Sono state pubblicate nel Sistema nazionale linee guida dell’Istituto superiore di sanità (Snlg) le Linee guida Screening e diagnosi del tumore della mammella (Adolopment Linee guida europee) – Raccomandazioni fasce di età e intervalli, elaborate dall’Ons e dal Gisma. Il documento rappresenta il primo prodotto del processo di adozione e adattamento (adolopment) delle “Linee guida europee sullo screening e la diagnosi del tumore della mammella” (European guidelines on breast cancer screening and diagnosis), formulate dal Joint research centre (Jrc) dell’European Commission initiative on breast cancer (Ecibc). Leggi l’intervista a Marco Zappa che illustra le fasi del processo di adolopment, l’obiettivo principale del percorso di sviluppo delle LG italiane, le differenze con quelle europee e le prospettive future.
- Sulla rivista Radiology è disponibile l’articolo A Randomized Trial Comparing Breast Cancer Incidence and Interval Cancers after Tomosynthesis Plus Mammography versus Mammography Alone (di Pierpaolo Pattacini, Andrea Nitrosi, Paolo Giorgi Rossi et al.), uno studio randomizzato che confronta l’efficacia della tomosintesi mammaria digitale (Dbt) associata alla mammografia digitale (Dm) rispetto alla sola mammografia nello screening del cancro della mammella. Leggi la news Cancro della mammella: Dbt più Dm pubblicata sul sito dell’Ons.
2021
- MyPeBS (My Personal Breast Screening) è uno studio clinico internazionale finalizzato alla valutazione dell’efficacia, sicurezza e fattibilità di una strategia di screening mammografico personalizzato. Di Paolo Giorgi Rossi
- La pubblicazione dell’articolo di Vania Galli (Responsabile regionale del gruppo di coordinamento TSRM per lo screening mammografico in Emilia Romagna) e colleghi sul Journal of Medical Radiation Sciences diventa occasione per un confronto sulla cultura del monitoraggio all’interno dei programmi di screening. I commenti di Antonio Rizzo e Stefano Pacifici.
2019
- Linee guida europee per lo screening mammografico
È stata pubblicata parte delle nuove Linee guida europee per lo screening mammografico. La produzione del documento si inserisce, insieme ai lavori per lo Schema di certificazione della qualità tecnica dei programmi, nella European Commission Initiative on Breast Cancer, iniziativa nata nel 2012 sulla base delle sollecitazioni del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione europea per combattere le persistenti diseguaglianze nell’incidenza e nel percorso di diagnosi e cura del cancro della mammella.
L’articolo curato da Silvia Deandrea, Gisma - Recommendations from the European Breast Guidelines - e il commento di Paolo Giorgi Rossi, Guidelines Development Group - Quality Assurance Scheme Development Group: il rischio di un’occasione perduta – fanno il punto sulle novità e il processo di costruzione di questi importanti progetti.
L’aggiornamento delle Linee guida europee per lo screening mammografico presenta elementi di rottura e punti di continuità nelle indicazioni sull’età di adesione e l’intervallo ideale. Il commento di Paolo Giorgi Rossi.
La comunicazione entra a far parte in maniera strutturata delle Linee guida europee per lo screening mammografico, fornendo indicazioni utili per i programmi e la ricerca. Di Livia Giordano.
Una volta che il Gruppo di lavoro sulle Linee guida dell’Iniziativa europea sul cancro ha pubblicato la maggior parte delle Raccomandazioni sullo screening mammografico, in Italia si è aperta la fase di adolopment, il processo di adozione e sviluppo attraverso cui le raccomandazioni europee possono essere adattate al contesto italiano. Di Marco Zappa
- A partire dal recente studio di Martha Roman, pubblicato sul British Journal of Cancer, Eugenio Paci parla delle attuali prospettive per lo screening personalizzato del tumore al seno.
2018
- All’articolo “As you like it, come gli stessi dati possono supportare diverse rappresentazioni della sovradiagnosi nello screening mammografico” - a firma di Sisse Njor, Eugenio Paci e Matejka Rebolj, pubblicato sull’ International Journal of Cancer e segnalato sul sito Gisma - ha fatto seguito un lungo e interessante commento di Caterina Ferrari, esperta in bioetica, a cui segue una risposta di Eugenio Paci.
Possibilità e limiti di un discorso sulla sovradiagnosi - Caterina Ferrari
La risposta: La discussione sulla sovradiagnosi come modello dell’offerta di screening - Eugenio Paci
- È stato pubblicato su Bmj Open uno studio italiano sulle differenze geografiche e socioeconomiche nella diffusione di Pap test e mammografia in Italia. È disponibile l’articolo integrale in inglese: “Geographical and socioeconomic differences in uptake of Pap test and mammography in Italy: results from the National Health Interview Survey” (pdf. 1,40 Mb).
- Il documento “Protocollo di valutazione della qualità tecnica dell’esame mammografico” (pdf 1,2 Mb), pubblicato dalla Regione Emilia Romagna, è stato concepito, progettato e realizzato per omogeneizzare i livelli qualitativi delle prestazioni tecniche in mammografia. Leggi il commento di Vania Galli sulla metodologia di costruzione e le novità introdotte con il Protocollo.
2017
- E' stato pubblicato sulla rivista La Radiologia Medica il documento di consenso (452.56 KB) GISMa/SIRM - Sezione di Senologia sulla tomosintesi. Il testo riassume le conoscenze disponibili sulla tecnica e fornisce raccomandazioni pratiche per il suo uso in tutti i setting.
2016
- Trial tomosintesi (581.49 KB): razionale di due studi randomizzati, partiti tra il 2014 e il 2015, per verificare l’efficacia dell’uso della tomosintesi nello screening mammografico nel ridurre la mortalità o almeno, come outcome surrogato, nel ridurre l’incidenza di tumori in stadio avanzato dopo uno screening con tomosintesi, confrontato a uno screening con mammografia 2D.
2015
-
Costi sociali dello screening mammografico. Una indagine in ambito di sanità pubblica" (pdf 5,6 Mb). Si segnala questa pubblicazione, a cura di Paola Mantellini, che espone i risultati di un’indagine condotta sullo screening mammografico di Firenze e focalizzata a valutare il “costo sociale” inteso come il costo che l’utente deve sostenere per partecipare allo screening. Il report fa seguito ad un precedente lavoro già pubblicato dalla stessa autrice sui costi economici dello screening(pdf 2,1 Mb).
-
Screening mammografico: le linee guida dell’American Cancer Society :
- Il commento di Marco Zappa
- Il commento di Eugenio Paci -
Linee di indirizzo sulle modalità organizzative e assistenziali della rete dei Centri di senologia
- Il commento di Carlo Naldoni
2014
- I numeri del cancro in Italia 2014 (pdf 1,7 Mb). Il documento, aggiorna i dati sulla patologia oncologica nel nostro Paese. Le evidenze mostrano una riduzione della mortalità e un forte aumento delle diagnosi di tumore al polmone tra le donne (in quasi vent'anni si è registrato un aumento del 61%).
- Position paper Oms sugli screening mammografici:
- Il commento di Francesca di Stefano e Nereo Segnan (Cpo Piemonte)
- Il commento di Eugenio Paci - Commento: Quale futuro per lo screening mammografico disegnano i dati Passi – Marco Petrella
2013
- “Does breast cancer screening level health inequalities out? A population-based study in an Italian region”. I risultati di uno studio condotto in Emilia-Romagna mostrano che lo screening di popolazione per la diagnosi precoce del tumore alla mammella può livellare le disuguaglianze di sopravvivenza. Leggi la notizia sul sito dell’Assr Emilia-Romagna.
- Rapporto nazionale Passi 2012. On line i capitoli dedicati agli screening cervicale, mammografico e colorettale Passi è un sistema di sorveglianza sullo stato di salute della popolazione adulta italiana condotto attraverso un'indagine campionaria.
- Introduzione dello mammografico e diminuzione dei tumori a stadio avanzato: lo studio del gruppo Impatto, a cura di Lauro Bucchi. Per approfondire leggi: Foca F, Mancini S, Bucchi L, Puliti D, Zappa M, Naldoni C, Falcini F, Gambino ML, Piffer S, Sanoja Gonzalez ME, Stracci F, Zorzi M, Paci E; The Impact Working Gourp. Decreasing incidence of late-stage breast cancer after the introduction of organized mammography screening Italy. Cancer. 2013 Mar 15. doi: 10. 1002/cncr28014. Il commento di Lauro Bucchi: Introduzione dello screening mammografico e diminuzione dei tumori a stadio avanzato: lo studio del gruppo Impatto- Lauro Bucchi
- Commento: Tumori ereditari alla mammella - Carlo Naldoni
- Commento: Screening mammografico sotto attacco, anche l’Ons prende posizione (pdf 65 kb)
2012
- I numeri del cancro in Italia 2012. In Italia, tra le persone colpite da tumore, la sopravvivenza a 5 anni è dell’87% per la neoplasia al seno, del 58% per il tumore colorettale (negli uomini, mentre nelle donne è il 57%), dell'88% per la prostata e per il polmone del 12% tra gli uomini e del 16% tra le donne. Sono alcuni dei dati presenti nel rapporto “I numeri del cancro in Italia 2012” redatto da Aiom e Airtum in collaborazione con il Ccm del ministero della Salute.
- Rassegna delle migliori linee guida sugli screening oncologici. Il lavoro, realizzato nell’ambito del Piano nazionale screening, rappresenta uno strumento aggiornato e metodologicamente affidabile attraverso cui orientare il personale impiegato nell’organizzazione dei programmi di screening. Tra gli obiettivi di questo progetto: la ricerca sistematica delle migliori linee guida pubblicate, l’analisi della loro qualità e la presentazione dei risultati della valutazione comparata.
- Rapporto Passi: Screening mammografico. Nel periodo 2008-2011, il sistema di sorveglianza Passi segnala che mediamente 7 donne su 10, di età compresa fra 50 e 69 anni, si sottopongono a mammografia preventiva nei tempi raccomandati. I programmi organizzati di screening mammografico favoriscono una maggior adesione della popolazione target: 5 donne su 10 aderiscono ai programmi organizzati mentre 2 fanno prevenzione su iniziativa personale.
- Screening mammografico: confermata l'efficacia. Disponibile on line un approfondimento sulla revisione della letteratura disponibile sui programmi europei di screening organizzati della mammella in termini di rapporto rischi-benefici pubblicato dal Journal of Medical Screening (J Med Screen. 2012; 19(Suppl 1): 5-13). Mettiamo a disposizione degli utenti anche la traduzione del summary dell’articolo “Summary of the of the evidence of breast cancer service screening outcomes in Europe and first estimate of the benefit and harm balance sheet” e del focus “Screening balance sheet – a narrative of benefit and farm related to screening”. Per maggiori informazioni consulta anche il sito Medscape in cui, previa registrazione gratuita, è possibile leggere alcuni articoli e leggi il comunicato stampa della Regione Toscana
- Overdiagnosis of invasive breast cancer due to mammography screening: results from the Norwegian screening program, Kalager M, Adami HO, Bretthauer M, Tamimi RM. Ann Intern Med. 2012 Apr 3;156(7):491-9. Gli autori del presente studio confrontando l’incidenza di tumore della mammella nelle varie contee norvegesi, dove lo screening mammografico è stato implementato in periodi diversi dal 1996 al 2005, e stimano la sovradiagnosi attribuibile al programma di screening. La stima della sovradiagnosi è una questione metodologicamente complessa poiché si deve tener contemporaneamente conto di due diversi bias: da un lato è necessario individuare un valido gruppo di confronto (cioè un gruppo di donne con lo stesso rischio di base di tumore mammario) e dall’altro tener conto dell’effetto del lead time (cioè dell’effetto dell’anticipazione diagnostica sull’incidenza). Gli autori di questo studio utilizzano vari approcci per tenere conto di questi due bias e concludono che la stima di sovradiagnosi, espressa come percentuale di tumori mammari che non sarebbero emersi clinicamente nella vita di una donna in assenza di screening, varia tra il 15% ed il 25%. Come loro stessi rilevano in discussione, queste stime sono sensibilmente più basse delle stime precedentemente pubblicate per la Norvegia, dove la sovradiagnosi per tumore mammario era stata stimata uguale al 37% nel 2009 (Jorgensen e Gotzsche) e al 54% nel 2004 (Zahl et al). L’ampio range di stime riportato fino ad ora, sia internamente ad uno stesso studio (15%-25%) che in differenti pubblicazioni relative allo stesso Paese (15%-54%), dimostra come la stima di sovradiagnosi sia fortemente dipendente dalla metodologia utilizzata per controllare i potenziali bias.
- Metodi per aumentare la partecipazione ai programmi di screening oncologici, a cura di Paolo Giorgi Rossi, Laura Camilloni, Carla Cogo, Antonio Federici, Eliana Ferroni, Giacomo Furnari, Livia Giordano, Grazia Grazzini, Anna Iossa, Beatriz Jimenez, Mauro Palazzi, Fabio Palazzo, Teresa Spadea, Carlo Senore, Piero Borgia, Gabriella Guasticchi. Epidemiol Prev 2012; 36 (1) genn-febb: uno dei fattori che maggiormente influenza l’efficacia dei programmi di screening oncologici nel ridurre la mortalità e/o la morbosità per tumore è la partecipazione della popolazione. Infatti è necessario raggiungere alti tassi di partecipazione per ottenere un significativo impatto sulla salute della popolazione coinvolta. Questo obiettivo deve essere raggiunto favorendo una partecipazione informata dell’individuo che, prima di aderire, deve essere messo a conoscenza dei benefici, dei limiti e degli svantaggi del programma di screening. Questa revisione sistematica ha sintetizzato le evidenze scientifiche sui metodi per aumentare la partecipazione agli screening per il cancro di cervice uterina, mammella e colon retto. Il lavoro ha individuato diversi interventi che si sono dimostrati efficaci in tutti i contesti, alcuni dei quali con minimo impatto economico e organizzativo.
2011
- I costi dello screening (pdf 2,1 Mb). Libro a cura di Paola Mantellini e Giuseppe Lippi. Lo screening organizzato per la prevenzione del tumore della mammella dimostra di essere competitivo nei costi. Questa osservazione emerge da un’indagine effettuata negli anni 2009-2011 in sei Aziende sanitarie italiane nell’ambito di un progetto finanziato con fondi del ministero relativi al Piano nazionale screening 2007-2009 confermando, a prescindere dalle singole modalità organizzative, una concordanza di risultato da Nord a Sud Italia. In sostanza, anche se si registrano differenze tra i centri, l’adozione di un percorso standardizzato, regolato secondo criteri precisi, è sempre più conveniente, dal punto di vista economico, di un accesso libero dove il servizio offre la disponibilità di molteplici e contemporanee prestazioni diagnostiche senza alcuna azione di filtro rispetto alla presenza o meno di sintomi. Oltre a questi risultati che possono essere punti di riferimento per le Direzioni aziendali ai fini dell’implementazione di nuovi programmi di prevenzione oncologica per il tumore della mammella, la metodologia utilizzata ha permesso di misurare una serie di indicatori di performance proponendosi quindi all’attenzione degli operatori dei programmi di screening come utile supporto per la valutazione e il miglioramento dei livelli di efficienza organizzativa. In ultimo, il progetto pone all’attenzione del mondo dello screening, e in senso lato anche a quello degli amministratori, una serie di standard pratici di attività, di processo e di percorso con i relativi costi cercando di dare un contributo per un corretto health technology assessment e una oculata gestione del consumo di risorse.
- Scopo del lavoro, presentato alla XII Conferenza nazionale di sanità pubblica nell’ottobre 2011, è confrontare le stime di copertura degli esami di screening raccomandati (mammella, cervice e colon) ottenute dalla survey Ons con quelle che derivano dal sistema di sorveglianza Passi. Leggi anche il rapporto nazionale Passi 2010, dove sono disponibili i capitoli dedicati agli screening cervicale, mammografico e colorettale. La pubblicazione fornisce un quadro sull’utilizzo dei test preventivi sia nel contesto che al di fuori dei programmi di screening.
- Rapporto nazionale Passi 2010: a cura del Sistema di sorveglianza Passi. Il sistema Passi rileva, richiedendolo direttamente alle donne tra 50 e 69 anni, se e quando è stata effettuata la mammografia e se è stata eseguita all’interno del programma di screening organizzato dalla Asl oppure su iniziativa personale.
- Come cambia l’epidemiologia del tumore della mammella in Italia. I risultati del progetto Impatto dei programmi di screening mammografico (pdf 2,5 Mb): monografia realizzata da Ons e Ccm. Il testo si compone di due ampi capitoli: il primo, più descrittivo, esamina la situazione del tumore della mammella in una visione generale, evidenziando i trend temporali in termine di incidenza, mortalità, sopravvivenza e le differenze geografiche esistenti. Il secondo, più analitico, cerca di analizzare cosa sia cambiato in seguito all’attivazione dei programmi di screening in Italia, sia in termini di effetti positivi (riduzione degli stadi avanzati, riduzione degli interventi di mastectomia radicale, riduzione della mortalità causa specifica), sia negli effetti negativi (over diagnosi).
2009
- Europe needs to intensify and double cancer screening, concludes Commission report: comunicato con cui la Commissione europea sottolinea la necessità di intensificare e raddoppiare i programmi di screening oncologici. Attraverso una descrizione della situazione e delle carenze constatate, la relazione contribuisce a rinnovare l'impegno di fare dello screening del cancro al seno, del cancro del collo dell'utero e del cancro colorettale una misura fondamentale e un investimento ai fini di ridurre l'influenza del cancro nell'Unione europea. Leggi la traduzione in italiano sul sito della Commissione europea.
2008
- I carcinomi di intervallo quali indicatori di performance di un programma di screening: documento di consenso del Gisma sui carcinomi di intervallo, le loro caratteristiche, le metodiche di valutazione e gli aspetti medicolegali. Sulla base di questo testo, il ministero della Salute ha redatto una position paper (pdf 136 kb).
2007
- Sull’opportunità di estendere lo screening mammografico organizzato alle donne di 40-49 anni e 70-74 anni di età. Raccomandazioni di una conferenza di consenso italiana (pdf 103 kb): articolo del Gisma conseguente alla conferenza di consenso nazionale che si è tenuta a Bologna il 25 maggio 2006 realizzata con lo scopo di produrre un documento in grado di diventare lo standard di riferimento per l’Italia. Sulla base dei risultati della conferenza, un comitato estensore ha preparato un documento finale di consenso (pdf 120 kb). Questa pubblicazione ha lo scopo di presentare sia il documento preliminare che il documento finale di consenso.
2006
- Indicatori e standard per la valutazione di processo dei programmi di screening del cancro della mammella (pdf 460 kb): Livia Giordano, Daniela Giorgi, Alfonso Frigerio, Patrizia Bravetti, Eugenio Paci, Marco Petrella, Antonio Ponti, Priscilla Sassoli de’ Bianchi e il gruppo di lavoro sugli indicatori del Gisma, Epidemiologia e prevenzione, 2006, marzo-aprile, anno 30: 5-9. 11-47. Manuale operativo rivolto al personale addetto al monitoraggio e alla valutazione dell’attività di screening.
- Screening for Breast Cancer in England: past and future (pdf 1,3 Mb): Advisory Committee on Breast Cancer Screening. Nhs Cancer Screening Programmes, pubblicazione n.61, febbraio 2006. Pubblicazione che illustra il lavoro svolto dall’Nhs Brest Screening Programme per la prevenzione del tumore alla mammella in Inghilterra.
- European Guidelines for quality assurance in breast cancer screening and diagnosis. 4th edition (executive summery, pdf 160 kb): Perry N, Broeders M, de Wolf C, Törnberg S, Holland R, von Karsa, Office for Official Publications of the European Communities, Lussemburgo. Linee guida della Commissione Europea sulla qualità degli screening e della diagnosi del tumore alla mammella. È disponibile anche una traduzione in italiano del capitolo sulla comunicazione “Linee guida europee per il controllo qualità dello screening mammografico”.
2003
- La comunicazione sugli screening, documento di Bertinoro (pdf 64 kb): il testo affronta le problematiche connesse alla comunicazione all’interno dei programmi di diagnosi precoce dei tumori femminili con lo scopo di allargare il dibattito sul tema.
- Raccomandazione del Consiglio d’Europa del 2 dicembre 2003 sullo screening dei tumori (2003/878/CE) (pdf 96 kb): Gazzetta ufficiale dell'Unione europea L 327/34 del 16.12.2003. Raccomandazione del Consiglio d’Europa che definisce le linee guida per la prevenzione del cancro al seno, al collo dell’utero e al colonretto.
- The Cost-Effectiveness of Screening Mammography Beyond Age 65 – A Systematic Review: Mandelblatt J, Saha S, Teutsch S, Herger T, Siu AL, Atkins D, Klein J, Helfand M, Cost Work Group of the U.S. Preventive Services Task Force. Annals of Internal Medicine 2003;139(10):835-42. Revisione sistematica sui costi-benefici dello screening mammografico dopo i 65 anni di età.
- Breast Cancer Screening - Summary of the Evidence (pdf 290 kb): Humphrey Linda, Helfand Mark, Chan Benjamin K.S., Woolf Steven H. Annals of Internal Medicine 2002;137:344-360. Stato dell’arte sull’efficacia degli screening della mammella The canadian national Breast cancer screening study-1: breast cancer mortality after 11 to 16 years of follow-up.
- A randomised screening trial of mammography in women age 40 to 49 years (pdf 230 kb): Miller Anthony B., To Teresa, Baines Cornelia J., Wall Claus, Annals of International Medicine 2002;137:305-312. Studio canadese sull’efficacia degli screening mammografici nelle donne di età compresa tra i 40 e i 49 anni.
2000
- Recommendations on cancer screening in the European union. Advisory Committee on Cancer Prevention: European Journal of Cancer 2000 August;36(12):1473-8